Oggi vi raccontiamo una storia molto breve che riguarda un braccio di ferro tra Vodafone e Iliad. Piccolo spoiler: aveva ragione Iliad, ma vi diciamo com’è andata. A fine 2018, Iliad ha segnalato alla AGCM una tempesta di SMS che Vodafone mandava costantemente ai clienti Iliad con offerte molto convenienti che in gergo si chiamano winback. Sono quelle offerte create appositamente per invogliare gli utenti a tornare al vecchio gestore. Vodafone confezionava tariffe, sulla carta super, riservandole proprio a chi l’aveva abbandonata in favore di Iliad e cercando di convincere questi clienti al ritorno. Già in quell’occasione, l’AGCM diede ragione a Iliad sanzionando pesantemente Vodafone. Le ragioni erano fondamentalmente due: una, non aver accompagnato le offerte personalizzate da una documentazione adeguata, utile a fornire un’offerta commerciale realmente trasparente e chiara.
La seconda ragione, forse ancor più grave, è che le offerte sembravano convenienti, in teoria ma alla fine non lo erano fino in fondo poiché venivano preattivati dei servizi aggiuntivi con costi extra, come ad esempio la segreteria telefonica o cose banali come il “ti ho cercato”.
Ma Vodafone non ci stette e fece ricorso al TAR, chiedendo quindi un ulteriore grado di giudizio, convinta evidentemente delle proprie ragioni. Il TAR ha dato nuovamente, per l’ennesima volta, ragione a Iliad, giusto poche ore fa, multando Vodafone e obbligandola a cambiare condotta relativamente agli SMS di offerte winback. Un procedimento lungo che ha impegnato tutte le parti per lungo tempo, forse crediamo anche troppo, ma siamo comunque felici che i consumatori siano stati tutelati, sia perché, come accertato, le offerte erano poco chiare e potevano costituire dei trabocchetti per gli utenti, ma anche perché, più in linea generale, le offerte winback non sono proprio il massimo della trasparenza. Vado via perché il mio gestore fa tariffe troppo alte, ma poi per tornare mi offre prezzi anche dell’80% più bassi.
Una presa in giro per il consumatore che ha cambiato operatore, ma peggio ancora, una presa in giro ancora più grande per chi è rimasto che, in quanto utente fedele e taciturno (magari per pigrizia), si becca le tariffe peggiori. Un disequilibrio del mercato che andrebbe aggiustato una volta per tutte e non solo con un’unica sentenza.
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